martedì 24 maggio 2011

Cronaca di un’estinzione annunciata

Il Parco Nazionale d’Abruzzo venne istituito 90 anni fa per volontà di un gruppo di intellettuali amanti della Natura per salvare dall’estinzione e dalla barbarie il camoscio d’Abruzzo, il lupo appenninico e l’orso marsicano. A distanza di 90 anni, nonostante gli sforzi encomiabili del Parco, tanto c’è ancora da fare per salvare una delle tre specie animali in pericolo, l’orso marsicano. Questo mi ha spinto a scrivere queste email al Presidente del Consiglio d’Europa e al Presidente della Regione Abruzzo. Il primo ha risposto attraverso suoi delegati, il secondo ancora tace…

Dear President Herman Van Rompuy,

I live in Abruzzo, the Italian Region hit by an earthquake in 2009. Aware of the many international problems the European Council and the President have to deal with at the moment, the love for my land and its living symbol, the Marsican Bear, has urged me to write to You. With this email, I state and denounce the failure of the efforts in the protection of this valuable species for Abruzzo, Italy and whole Europe. In the last years, even few days ago!, I heard news of dead bears found in the area where they should be protected. The whole population of bears in Abruzzo counts 50-70 specimens, too few to guarantee the survival of the species if effective actions to prevent poaching and infrastructural aggressions to the territory of the bears are not taken as soon as possible. I do not ignore the efforts recently made by Abruzzo, Lazio and Molise’s National Park, but as a matter of fact the bears are still threaten by a nefarious policy of indifference that arms poachers and environmental criminals. So, in order to stop the killing of bears and their extinction, I ask You for some advice and help in addressing this problem as a European problem, to make Abruzzo government aware of the necessity to implement effective policy of conservation of the land and the animals (such as the institution of an Area of External Protection of Abruzzo, Lazio and Molise’s National Park) or sponsoring the intervention of a European taskforce to guard this area and prevent poaching and poisonings. I think that those measure will help bears more than slogans and promises.

Looking forward to Your response,

Mario Cipollone

 

Egregio Presidente Chiodi,

congratulandomi con Lei e la Sua Giunta per le ottime iniziative prese per il bene della Regione Abruzzo, mi duole notare che l'Abruzzo sta fallendo nella sfida epocale alla salvaguardia del proprio simbolo vivente: l'orso marsicano. Mentre si susseguono negli ultimi anni notizie sui ritrovamenti di esemplari uccisi da bracconieri o allevatori, mancano azioni volte alla prevenzione e alla repressione di questi reati. Volendo tralasciare lo sdegno e la retorica ambientalista, l'orso non è un ostacolo allo sviluppo, ma una risorsa. Lo sviluppo economico, a parer mio, non passa attraverso la costruzione e lo sfruttamento indiscriminati del territorio, soprattutto quando abitato da specie così rare e preziose, ma dalla sua salvaguardia a fini turistici. L'Abruzzo è un gioiello ancora da scoprire. Non possiamo permetterci la scomparsa di un animale così rappresentativo nella rassegnazione della "cronaca di un'estinzione annunciata". Pertanto Le chiedo di intercedere affinché la Regione Abruzzo, seguendo l'esempio del Molise, riconosca la Zona di Protezione Esterna (quella dove avviene la maggior parte delle azioni di bracconaggio) del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e abbandoni progetti di "aggressione infrastrutturale" al territorio dell'orso. Data la gravità della situazione, propongo anche la collaborazione di esercito e alpini a presidiare gli accessi alle strade di montagna e la Zona di Protezione Esterna, come deterrente a criminali ecologici. So che sono azioni costose, ma avranno in ritorno una crescita di prestigio della Sua Amministrazione e il bene della natura per cui l'Abruzzo è conosciuto nel mondo. Non possiamo permetterci di perdere l'orso.

In attesa di un Suo cortese riscontro, porgo cordiali saluti.

In fede,

Mario Cipollone

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