sabato 17 luglio 2010

Personal Information

Mario Cipollone was born on March 18, 1981, in Pescara, Italy, where he carried out all his studies. (...) He has always distinguished himself in different prizes and competitions of literature in which he participated. One of his stories “The woodpecker” is included in the collection “Caro Diario”, published by “Ortucchio Castle's club of culture”. His “Mental bugs” was published in 2006 by Tracce Edition as the winner of "Giovani autori" prize, held by Fondazione Abruzzo. In 2006 he ranked second “ex-aequo” at X edition of "Valerio Gentile" National Award of Fiction with "All'ombra della fattoria" (“In the farm's shade").

domenica 4 luglio 2010

Paradiso perduto

Ho scritto questo articolo da destinare alla pubblicazione nello spazio riservato alle opinioni della cittadinanza su un quotidiano locale. Non è stato pubblicato. Devo ammettere che il mare di questi giorni di inizio luglio 2010 a Pescara sta smentendo quanto da me scritto di seguito grazie in primis alla Natura, ma anche alla mano dell'uomo. Operazioni di pulizia di alcuni tratti del lungomare pescarese sono state effettuate e i benefici si sono immediatamente resi visibili. Tuttavia, abbassare la guardia sembra impossibile e parte di quanto da me scritto qui risulta tuttora attuale, soprattutto la generale disaffezione e la sfiducia del pescarese per il proprio mare. Da ciò è partita la mia riflessione, condivisibile o meno, che speriamo diventi presto superata in un rinnovato connubio tra uomo e Natura.
Mario Cipollone

“Sento con sempre maggior frequenza ripetere da concittadini e turisti delusi frasi come “il mare a Pescara è sporco. Andrò in vacanza in Croazia, alle Tremiti, nel Salento o in Sardegna”. Da pescarese, amante del mare e delle montagne d'Abruzzo, insorgerei nella difesa della nostra spiaggia e del nostro tratto di Adriatico “verde come i pascoli dei monti” se l'incuria che accomuna quasi ogni angolo marino della costa abruzzese, non risparmiando le rinomate località marittime della costa teatina e teramana, ormai snobbate da coloro che cercano mete succedanee a quelle di casa propria, non mi smentisse: spiagge invase da rifiuti, corsi d'acqua trasformati in fogne, porti da cui parte ogni genere di rifiuto della marineria, che finisce per spiaggiare senza che nessuno lo raccolga. Questo è il quadro che si presenta agli occhi del cittadino, di chi vorrebbe valorizzata la propria terra non solo a parole e a quelli del turista che si aspetterebbe che un servizio concreto corrisponda agli accattivanti slogan pubblicitari usati per attrarlo. Soprattutto, vorrei dire a quanti identificano Croazia, Tremiti, Salento ecc... quali paradisi marini, che in un'epoca nemmeno troppo remota si potevano vedere balzare i delfini dalla spiaggia di Pescara e che le cause del degrado del nostro mare vanno ascritte a noi stessi, nelle politiche volte al raggiungimento di obiettivi fallaci e di corto raggio (industrializzazione, sfruttamento del territorio, crescita economica anziché sviluppo) che non ancora corrompono l'altra sponda dell'Adriatico o le isole già citate grazie a storia e conformazione geografica diverse, senza però dover dimenticare che un recupero del nostro mare è ancora possibile, come la contaminazione di quei “paradisi” (basti vedere quanto sta accadendo nel Golfo del Messico), se non già in atto, è inevitabile se non si abbandona la mentalità “usa e getta” che sta distruggendo quanto avevamo di più prezioso senza che ancora ce ne siamo resi conto fino in fondo.”